giovedì 28 febbraio 2019

Ladri di biciclette: da Ponte di Nona l'appello della mamma di Giorgio su FB


"Stravolti dalla stanchezza, Antonio e Bruno attendono il tram per tornare a casa, quando Antonio nota una bicicletta incustodita e, preso dalla disperazione, tenta maldestramente di rubarla, ma viene subito fermato e aggredito dai passanti. Solo il pianto disperato del figlio, che muove a pietà i presenti, gli evita il carcere. Bruno stringe la mano al padre e i due si allontanano tra la folla mentre su Roma scende la sera." Così Wikipedia descrive la fine della trama del film "Ladri di biciclette". Ponte di Nona non è la Roma dei primi anni '50. Ponte di Nona è una realtà della periferia romana dove molti giovani romani hanno realizzato il sogno di una vita: comprare la loro prima casa. Purtroppo però, alle belle promesse della politica, ben presto si sono sostituite le dure realtà di ogni giorno: servizi scadenti o mancanti, opere di urbanizzazione mai realizzate, furti, crimini, malvivenza. Problemi che accomunano molti altri quartieri romani, ma laddove questi vengono sopperiti da un senso di comunità più o meno acceso, qui a Ponte di Nona sembra che tutto sia sospeso in un eterno limbo fra comunità e individualismo, fra tempo libero e lavoro. Quelle poche attività aggregative creano delle "isole felici", ma restano pur sempre confinate al mero interesse personale e non ad un adeguato ed integrato piano di sviluppo comunale. La vicenda di Giorgio, la sua malattia, la bicicletta rubata, è solo l'ultima di una lunga serie di ingiustizie che qui a Ponte di Nona si vivono come quotidianità: spaccio, prostituzione, rifiuti, nomadi, roghi tossici. Altrove farebbero gridare allo scandalo, mentre qui a Ponte di Nona tutto sembra scorrere, fatta eccezione per qualche comitato di quartiere che cerca di abbellire, di sistemare, di combattere il degrado. Nell'immaginario collettivo questa è la peggiore periferia dove si possa vivere, l'ultimo angolo di mondo. Ma è pur sempre Roma. Forse è più Roma di tanto centro storico, ma è pur sempre troppo lontana e mal collegata al centro da far sentire la sua voce. Rassegnarsi a tutto questo sarebbe come dar ragione a chi fa spallucce, bisogna invece attivarsi, tutti nel proprio piccolo, affinché Ponte di Nona possa trasformarsi da lontana landa desolata a quartiere modello. Sembra utopia, ma sarebbe la normalità. In un Paese sano. Qui e ora. 

Una bici è stata rubata nella zona di Ponte di Nona a Roma. Non una bici qualunque, ma un mezzo speciale con pedalata assistita, modificata appositamente per Giorgio, un bimbo di 8 anni malato di distrofia muscolare di Duchenne. La mamma Maria Rosaria ha lanciato un appello su Facebook per aiutarli a ritrovarla, appello che è stato condiviso anche dalla trasmissione Chi l’ha visto.
 Un furto è sempre un atto spiacevole e da condannare, ma il furto della bici di Giorgio colpisce al cuore. Il bimbo soffre di distrofia muscolare, una malattia rara e progressiva che attacca i muscoli e lo limita nei movimenti. I genitori con qualche sacrificio erano riusciti a compragli questa speciale bici, che lo aiuta a pedalare nonostante le sue difficoltà motorie.
 Mamma Maria Rosaria su Facebook ha chiesto aiuto per ritrovare la bicicletta ricevendo oltre 9mila condivisioni e il sostegno di tanti utenti che si sono offerti di aiutarli a ricomprarla. Queste le parole della donna su Facebook: “Con qualche sacrificio e la voglia di fare felice nostro figlio abbiamo comprato questa bici. Purtroppo qualcuno ha pensato bene di rubarla, spero per rivenderla e non per utilizzarla (perché sono certa che se avessi capito non l’avresti presa!). Se vi capita di vederla in qualche mercatino dell’usato chiamatemi”.
 Un appello rilanciato anche dalla trasmissione “Chi l’ha visto”: “Si tratta di una bici speciale, non se ne trovano per bambini. Era stata modificata apposta per lui e lo aiuta a muoversi, nonostante le sue difficoltà – ha detto la mamma di Giorgio -. Potete lasciarla in uno spazio qualunque…anche a un parco giochi della zona. Senza quella bici Giorgio non può stare”.
 C’è chi dunque si è messo alla ricerca della bici per le vie di Roma e chi invece propone una raccolta fondi per aiutare i genitori del piccolo a comprare un altro mezzo. Anche la polizia locale, scrive Roma Today, ha dichiarato il suo impegno in una nota del Comandante Antonio Di Maggio: “Faremo del nostro meglio per restituirla al legittimo proprietario, cercandola in ogni dove e prestando massima attenzione, anche nel corso dei nostri interventi. Gesti del genere sono riprovevoli”.
 Nella nota si legge ancora: “Il Corpo esprime massima solidarietà ai genitori di Giorgio, che ha subito tale sopruso e tale ingiustizia. Invito tutti gli agenti a darsi da fare e lancio un appello affinché chi si è macchiato di questo reato possa comprenderne la gravità, riconsegnando spontaneamente l’oggetto del furto, considerato che di mezzo c’è la salute psico fisica di un bambino. Ho avviato, comunque, una raccolta fondi interna, in modo tale che tutti gli agenti possano rendersi utili e contribuire all’acquisto di una nuova bicicletta, con le caratteristiche idonee alle esigenze del piccolo”.
 Per questo motivo chiunque avesse informazioni sulla bici rubata può rivolgersi alle autorità e aiutare nella ricerca di questo mezzo all’apparenza semplice, ma importantissimo per un bambino e soprattutto per il piccolo Giorgio.
 Fonte Agi e Roma Today

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